Il clubbing è un movimento e come tale, dagli anni sessanta in poi è riuscito a lasciare un’impronta in ogni campo artistico e culturale in tutta Europa.
Soltanto tra la fine degli anni 80 e l’inizio degli anni 90 fu evidente agli occhi di tutti che il clubbing era riuscito ad influenzare anche il mondo della moda.
Le persone che frequentavano i famosi club underground dell’epoca sfilavano look alternativi, eccentrici, capi fluo, colori forti, toni neon ed accessori stravaganti. Questo stile è definito Clubwear ovvero Streetwear ante-litteram.
Il Clubwear trova le sue radici nello stile Punk, in un momento in cui i giovani berlinesi volevano lasciarsi alle spalle le macerie della guerra fredda.
La realtà colorata ed audace dei clubber indicò la strada da percorrere a diversi designer, che crearono intere collezioni funzionali al club, così come fece Prada con la sua collezione legata alla cultura techno.
Pantaloni di vernice, gilet riflettenti, tee colorate e sneakers erano i principali capi indossati negli anni 90 nel “regno del caos”: tutti riferimenti che successivamente saranno ripresi da Raf Simons e Virgil Abloh nelle proprie collezioni.
Ad oggi nonostante il Clubwear influenzi a pieno il mondo della moda, pochi sono i brand che sono riusciti a conquistare le passerelle più quotate.
Nel 2022 nasce 44 Label Group, un brand di abbigliamento maschile fondato dal Dj e produttore berlinese Max Kobusil e dall’imprenditore milanese Claudio Antonioli: l’idea alla base del brand è la fusione tra uno stile adatto ai rave e il mondo del lusso.
I capi sono “destinati ad essere indossati da ossessionati della techno e dei rave”,
per questo, Kobosil utilizza materiali come denim resistente, gomma o tela, che possono resistere a un duro weekend di festa al Berghain. Le silhouette e i tagli, invece, si ispirano all’alta moda francese.
La settimana della moda di Milano e Parigi è stata conquista dal clubwear con la collezione Autunno/Inverno 2023,di 44 Label Group intitolata Blame Society. Una collezione che esplora la sottocultura della scena techno e rave.
Con la collezione “Blame Society”, Max Kobosil presenta un futuro distopico e oscuro: il guardaroba dei bambini del club è composto da gonne nere , tute, bomber e felpe con cappuccio bianche come la neve, pantaloni e piumini . I capi funzionali di abbigliamento tecnico sono perfetti per le notti tarde e i ritmi techno.
Iscrizioni ironiche e grafiche della scena dei club come “Guest List” o “Backstage” così come “(B) Rave New World” e il logo di 44 LABEL GROUP adornano la collezione.
Kobosil ha scelto il temuto Steven Marquez come modello per la sua collezione “Blame Society”, colui che al giorno d’oggi rappresenta al meglio il mondo del clubbing.